Redazione

Fatture passive valide anche se mancano i dati relativi al trasposto della merce. Annullato in giudizio un avviso di accertamento illegittimo da 3 milioni di euro.

La vicenda in esame Una società svolgente l’attività di vendita all’ingrosso di pesce fresco si vedeva notificare dall’Agenzia delle Entrate un avviso di accertamento con un recupero, tra imposte, sanzioni ed interessi, di circa tre milioni di euro. La tesi erariale si fondava sulla pretesa irregolarità formale delle fatture passive relative all’acquisto della merce, in […]

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L’esenzione IMU spetta a prescindere dalla residenza del “nucleo familiare”. Ma attenzione alle residenze fittizie. I recenti chiarimenti della Corte Costituzionale…

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209/2022, ha fissato l’importante principio secondo il quale l’abitazione principale – esente da IMU – è quella in cui il contribuente, soggetto passivo dell’imposta, risiede abitualmente ed ha la residenza anagrafica, risultando irrilevante il luogo di dimora e di residenza degli altri membri della famiglia. In tal modo,

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La cessione di un appartamento prima del decorso di cinque anni dall’acquisto non genera plusvalenza tassabile se l’immobile è stato adibito ad abitazione principale per la maggior parte del tempo.

Con la recente sentenza n. 12627/2022 (qui per scaricare il testo), la Corte di Giustizia Tributaria di I grado di Roma (in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino) ha accolto il ricorso proposto da una contribuente in relazione alla pretesa tassazione di una plusvalenza da cessione immobiliare infraquinquennale, annullando il relativo avviso

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Vittoria anche in appello del ristorante accertato dal Fisco sulla base del c.d. “bottigliometro”.

Vittoria anche in appello per il contribuente. La questione trattata dai Giudici romani (sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di II grado di Roma n. 5858/2022, in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, qui scaricabile) riguarda un accertamento induttivo svolto a carico di un ristorante con il famigerato metodo del “bottigliometro”. Ed

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La Cassazione conferma l’esenzione fiscale dall’IRPEF per i dipendenti di Ambasciate e Consolati.

La Corte di Cassazione finalmente riconosce l’esenzione IRPEF ai dipendenti di Ambasciate e Consolati prevista dall’art. 49 della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Consolari del 24.4.1963 (oltre che dall’art. 37 della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche del 18.4.1961): con la recente sentenza n. 1669/2023 (emessa in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista romano

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Vittoria anche in appello del contribuente: nullo l’accertamento catastale da cat. A/2 a cat. A/1 senza una specifica prova e motivazione da parte del Fisco.

E’ nullo l’accertamento catastale di un immobile con rettifica dalla cat. A/2 alla cat. A/1 senza una specifica prova e motivazione da parte del Fisco. In data 18.12.2018 l’Agenzia delle Entrate – Ufficio Provinciale di Roma – Territorio notificava un avviso di accertamento catastale ad una contribuente, con riguardo al suo appartamento sito in Roma,

Vittoria anche in appello del contribuente: nullo l’accertamento catastale da cat. A/2 a cat. A/1 senza una specifica prova e motivazione da parte del Fisco. Leggi tutto »

Dipendenti di Ambasciate e Consolati. Riconosciuta esenzione IRPEF in ragione della prevalenza della Convezione di Vienna sulle Convenzioni contro le doppie imposizioni

La CGT di I grado di Roma, con la sentenza n. 6574/2023 (emessa in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, con studio in Roma), ha accolto il ricorso di una funzionaria dipendente dell’Ambasciata di Svezia riconoscendo l’esenzione IRPEF prevista dall’art. 49 della Convezione di Vienna sulle Relazioni Consolari del 24.4.1963, esenzione di

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Annullata cartella di pagamento per 110.000 euro: grave errore del messo notificatore riconosciuto dal Giudice tributario.

La CGT di I grado di Roma, in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, del Foro Roma (qui è possibile scaricare il testo della sentenza n. 5685/2023), ha accolto il ricorso di un contribuente decretando l’illegittimità della notifica di una cartella di pagamento di circa euro 110.000, di cui il contribuente aveva

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Avviso di presa in carico notificato dall’Agenzia della Riscossione: è atto impugnabile dinanzi al Giudice tributario.

Con la sentenza n. 61/2023, la CGT di Grosseto ha ritenuto impugnabile con ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria l’avviso di presa in carico notificato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER), in quanto atto idoneo a portare a conoscenza del contribuente la pretesa fiscale, considerato anche che, per giurisprudenza pacifica, l’art. 19, d.Lgs. n. 546/1992 non

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Nullo l’accertamento sottoscritto digitalmente e notificato in modo cartaceo, se manca l’attestazione di conformità. Parola della CGT di II grado del Lazio.

Con sentenza n. 5341/2023 (qui scaricabile), emessa al termine di un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, la CGT di II grado del Lazio ha respinto l’appello dell’Agenzia delle Entrate e dichiarato nullo l’impugnato avviso di accertamento firmato digitalmente ma notificato in modo cartaceo, in quanto assente la necessaria attestazione di conformità da

Nullo l’accertamento sottoscritto digitalmente e notificato in modo cartaceo, se manca l’attestazione di conformità. Parola della CGT di II grado del Lazio. Leggi tutto »