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La dichiarazione dei redditi è sempre ritrattabile: la Cassazione riconosce al contribuente un credito erroneamente non riportato in dichiarazione.

In dottrina e giurisprudenza era argomento dibattuto il fatto se la dichiarazione dei redditi fosse riconducibile alle dichiarazioni di scienza o agli atti negoziali. Con la recente ordinanza della Cassazione n. 18405 del 30.6.2021 (qui scaricabile), la Suprema Corte ha ribadito l’orientamento per cui la dichiarazione dei redditi ha natura di dichiarazione di scienza, per […]

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Accertamento catastale illegittimo con … spese di lite maggiorate a carico del Fisco

Un’interessante sentenza della CTP di Roma (sent. n. 6543/21 depositata il 3.6.2021, in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, qui scaricabile) ha annullato un avviso di accertamento catastale afferente ad un appartamento sito a Roma, nel quartiere Parioli, confermando la categoria catastale A/2 rispetto a quella superiore (A/1) accertata dall’Ufficio. I Giudici,

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Accertamenti catastali: la Cassazione annulla l’avviso e conferma la necessità di una specifica motivazione.

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 3381/21, pubblicata il 18 maggio 2021 (in un giudizio patrocinato dallo scrivente avvocato tributarista Giuseppe Marino, qui scaricabile), ha accolto il ricorso proposto da un contribuente contro l’Ufficio del Territorio dell’Agenzia delle Entrate in materia catastale, pronunciandosi sul contenuto motivazionale minimo idoneo a rendere conforme ai

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Il classamento degli immobili deve essere sempre adeguatamente motivato.

Il caso deciso dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma riguarda un ricorso proposto da contribuenti proprietari di immobile sito in Roma, divenuto oggetto di avviso di accertamento catastale a seguito di disconoscimento da parte dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate del classamento proposto tramite procedura DOCFA. Per il cespite, avente cat. A/10, i proprietari proponevano il classamento

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Tributi locali e prescrizione quinquennale: la CTR di Roma conferma la vittoria del contribuente.

Una recente vittoria del contribuente dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale di Roma dà conferma del consolidato principio espresso dalla Corte di Cassazione per cui “la scadenza del termine perentorio sancito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo, o comunque di riscossione coattiva, produce soltanto l’effetto sostanziale della irretrattabilità del credito, ma non

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Immediata esecutività delle sentenze di Commissione Tributaria in materia catastale: la CTP di Roma decreta la vittoria del contribuente in giudizio.

La Commissione Tributaria di Roma torna a pronunciarsi in favore del contribuente annullando due avvisi di accertamento per IMU e TASI, emessi da un Comune del Lazio sulla base di una maggiore rendita catastale precedentemente accertata dall’Agenzia delle Entrate ma contestata in altro giudizio tributario. In particolare, il contribuente, proprietario di una casa di cura

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Quando i beni inseriti nel fondo patrimoniale non sono aggredibili dal Fisco.

Capita molto spesso che gli immobili conferiti nel Fondo patrimoniale, ai sensi degli artt. 167 e ss., vengano aggrediti dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione (ex Equitalia) mediante iscrizione di ipoteca, in ragione della sussistenza di debiti tributari. Su tale questione sono insorti molti contenziosi in Commissione Tributaria, alcuni dei quali sono giunti anche all’attenzione della

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Sul diritto al rimborso della “euroritenuta” sui conti esteri in presenza di “voluntary disclosure”.

E’ fatto noto come si stia sviluppando un certo contenzioso tributario relativamente al diniego posto dall’Agenzia delle Entrate alle richieste di rimborso delle ritenute operate da intermediari finanziari esteri sugli interessi prodotti dai conti correnti accesi presso gli stessi, nelle ipotesi in cui il contribuente italiano abbia optato per la c.d. “voluntary disclosure”, ai sensi

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Acquisto e accorpamento di più immobili confinanti: salva l’agevolazione prima casa se entro tre anni vengono materialmente uniti, a prescindere dal tempestivo accatastamento.

L’Agenzia delle Entrate ricorrente denunciava in Cassazione violazione e falsa applicazione del d.p.r. n. 131 del 1986, art. 1 della tariffa allegata, parte prima, e art. 76, c. 2, deducendo che entro il termine (triennale) concesso all’ufficio per l’esercizio dei poteri di accertamento, la contribuente non aveva dato conto della effettiva realizzazione del dichiarato intento

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Imposta di registro: è illegittimo l’avviso di rettifica e liquidazione che tassa le “clausole” del contratto registrato.

Con la recente sentenza n. 772/2019 del 6 dicembre 2019, la Commissione Tributaria Provinciale di Brescia ha condannato fermamente il comportamento dell’Agenzia delle Entrate volto a richiedere al contribuente una maggiore imposta di registro per le singole pattuizioni contrattuali contenute negli atti e nei contratti presentati alla registrazione. La vicenda esaminata dai Giudici tributari traeva

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